Dopo il servizio de Le Iene di ieri sera (Domenica 18 dicembre) è ripartito il dibattito sulla pericolosità o meno del materiale.
Da tempo la comunità scientifica evidenza come non ci sia univoca certezza sulla pericolosità o meno del materiale mentre sono ampiamente appurati i danni che possono provocare i fumi derivanti dalla eliminazione di una otturazione in amalgama, soprattutto per dentista ed assistente prima che del paziente, se non viene seguito un protocollo operativo definito e utilizzati strumenti di protezione idonei.
Grazie al prof Massimo Gagliani (nella foto), Direttore Scientifico dell’Area Odontoiatrica di EDRA, abbiamo cercato di fare una analisi dal punto di vista dei lavori scientifici pubblicati.
“Il problema dell’amalgama dentale -spiega il prof. Gagliani- rimane vivo sebbene in Italia il consumo di amalgama si sia drasticamente ridotto. Ci sono alimenti, come il pesce, e o prodotti per la cura del corpo che rilasciano dosi di mercurio ben piu consistenti di quelli rilasciate da una otturazione in amalgama dentale, inoltre gli amalgama dentali di ultima generazione hanno un contenuto di Hg molto basso e quindi facilmente neutralizzabile. Certamente, come evidenziato anche nel servizio de Le Iene ma indicato dalla comunità scientifica da oltre 20 anni, le modalità di rimozione dovrebbero essere fatte sempre con la diga di gomma e l’aspirazione ad alta velocità. In tema di lavori scientifici, sebbene si siano riscontrati in studi autoptici maggiori accumuli di mercurio a livello cerebrale in soggetti con molti amalgama non è stato possibile stabilire una correlazione causa effetto per questi pazienti, ovvero patologie ad esse correlate. Togliere le otturazioni in amalgama, solo in soggetti con particolare sensibilità (esempio pazienti affetti da lichen delle mucose orali), può avere vantaggi ma non sono documentati (se non in scritti scandalistici) veri miglioramenti di patologie neurologiche attribuite allo amalgama dentale.
Le raccomandazioni ministeriali, ma anche quelle della comunità scientifica, prevedono di non impiegare amalgama in donne in gravidanza e nei bambini”.
FONTE: odontoiatria33