La commistione tra differenti figure sanitarie permette di comprendere le correlazioni tra manifestazioni patologiche spesso difficili da associare. E’ il caso dello studio italiano che ha messo in luce la correlazione tra i pazienti che hanno avuto un parto pre-termine e l’insorgenza di alterazioni gastro-esofagee che si riverberano sulla salute orale.
Lo studio è stato portato avanti dalla Università de L’Aquila dal team del prof. Roberto Gatto (nella foto), presidente della Dental School e presidente Associazione Dentisti Italiani, composto tra gli altri dalla dott.ssa Silvia Caruso che ha condotto parte delle fasi sperimentali. Al gruppo de L’Aquila si è affiancato il team di ricerca delle TecnologicaResearch Institute di Crotone, rappresentato dal prof. Massimo Marrelli e dal prof. Marco Tatullo. La ricerca è stata pubblicata sull’ultimo numero della rivista internazionale “Journal of Biomedicine” con il titolo “Preterm birth and breastfeeding are related to gastroesophageal reflux onset: an observational cross-sectional study”: in tale ricerca è stato dimostrato come il G.E.R. (Reflusso Gastro-Esofageo) precoce abbia una sua correlazione, statisticamente indipendente, principalmente con i parti pre-termine ma in misura minore anche con l’allattamento al seno, il cosiddetto “breastfeeding”.
Il reflusso gastro-esofageo ha un effetto molto aggressivo sull’ambiente intraorale, che risulterà maggiormente acido perché meno capace di compensare con l’azione tampone dalla saliva la maggiore quota di acidità che interessa questi pazienti: tale ambiente acido avrà ripercussioni sia sulle strutture dentarie, che saranno più aggredibili dai batteri acidofili e cariogeni, sia sulla generale composizione della flora batterica intraorale che verrà alterata in modo transitorio ma sostanziale.
Con tali premesse, è fondamentale che il neonatologo, il pediatra e l’odontoiatra pedodontista attivino una sinergia virtuosa che miri alla gestione multidisciplinare dei piccoli pazienti che nascono pre-termine. Nel lavoro di ricerca si è stressato il concetto di cooperazione interdisciplinare, ma si è anche lanciato un messaggio alla collettività dove si invita ad abbassare l’età della “prima visita odontoiatrica” , in particolar modo nei bambini nati pre-termine o nei bambini che ritardano particolarmente lo svezzamento mantenendo prolungata la fase di allattamento al seno.
Lo studio pone pertanto le basi per una migliore e più consapevole gestione della patologia sistemica andando a prevenire l’insorgenza precoce delle patologie orali, con beneficio dei piccoli pazienti e della spesa sanitaria nazionale.
Fonte: odontoiatria33