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Protesi e riabilitazioni protesiche, masticazione, denti mancanti, ponti, corone, impianti, dentiere Articolo esplicativo rivolto a tutte le persone che non hanno mai avuto a che fare con questi problemi

Quando abbiamo perso un solo dente, anche uno solo, la bocca inizia a subire degli squilibri notevolissimi che possono portare a conseguenze dentro la bocca e fuori, in altri distretti del corpo umano..

 

Riguardo la dentatura, la perdita di uno o più denti comportano spostamenti dei denti limitrofi vicini e degli antagonisti, quindi la perdita della integrità anatomica e funzionale. Si creano contatti anomali, e i singoli denti perdono il supporto dell’osso e della gengiva, a causa degli spostamenti  e, alla fine, si allentano, si muovono e cadono. Il fatto che con la mutilazione dovuta alla perdita anche di un solo dente tutto si sposti, comporta anche che la masticazione possa divenire prevalente da un lato piuttosto che dall’altro, oppure anteriorizzarsi, cioè il soggetto mastica più con i denti da un lato solo o davanti perchè dietro dall’altro lato manca un dente. Questo crea ulteriori squilibri perchè alla fine si creano porzioni della bocca e gruppi di denti che lavorano troppo ed altri che non lavorano. Questo porta alla perdita rapida sia di quelli sottoposti a superlavoro, sia di quelli che lavorano meno, a causa di quella che possiamo parafrasare come la loro “sedentarietà”, ovvero atrofia da non-uso, delle infezioni gengivali conseguenti, e degli spostamenti ossei che ne derivano.

 

Se andiamo fuori della bocca (come possiamo ben immaginare, il nostro sistema stomatognatico è un tutt’uno fondamentale con il resto dell’organismo!) i muscoli masticatori, la articolazione temporo mandibolare (ATM), il sistema nervoso stesso, la postura della colonna vertebrale, possono soffrire della perdita di un dente e degli squilibri connessi. Infatti, le strutture citate sono parte della catena dell’equilibrio del corpo umano. Sto affermando che un dente perso può far venire mal di schiena, la cervicale, mal di testa cronico.. Ed anche sofferenze di carattere somatico e insonnia e dolori all’orecchia e alla articolazione della mandibola.

 

Quindi, potete ben capire come sia fondamentale, per la salute e per l’equilibrio dell’organismo, rimpiazzare adeguatamente anche un solo dente che si sia perso. Certo, anche uno solo. Le tecniche della conservativa sono andate avanti in modo straordinario e oggi noi dentisti appassionati riusciamo a togliere molti meno denti di quanto si facesse in passato. Riusciamo a salvare denti anche molto rovinati, con le cure e gli interventi sulla gengiva. Io dico da tanti anni, per scherzare, ai miei pazienti che vorrei vendere tutte le pinze da estrazione. Ma se si arriva all’uso di quest’ultime, bisogna porsi immediatamente il problema di ripristinare l’integrità dell’organismo intero che può partire dalla bocca.. e, allora, come fare?
Ci sono fondamentalmente tre tipi di protesi oggi: i ponti, gli impianti, e la protesi mobili.

Proverò a descrivere di che si tratta, come se spiegassi nella maniera più semplice possibile ad una persona che ancora non è passata per questa fase, ma è difficile per me vista la grande varietà delle situazioni che si possono creare. Infatti posso affermare che ogni bocca che ha bisogno della riabilitazione morfo-funzionale tramite la protesi, ha caratteristiche diverse ed esigenze individuali, che richiedono una soluzione personalizzata ed unica. Cioè, la scelta fra i tre tipi di protesi dipende dalla situazione del paziente ed ogni bocca ha bisogno di una soluzione principale “principe” e le altre sono di ripiego. Cioè io non dico al paziente questo: oggi siamo al ristorante, ed abbiamo carne, pesce o selvaggina, lei cosa desidera? Io dico: il suo organismo e la sua bocca hanno bisogno di questo.. Poi se lei questo non lo desidera o non lo vuole eseguire, ci sono soluzioni alternative secondarie di compromesso. Quindi se la soluzione ideale in un determinato caso è un ponte, una protesi mobile sarà un ripiego, o viceversa, e così via.. Il dentista che sceglie la protesi da effettuare tiene conto di moltissime esigenze per la salute di quel paziente, ed esamina in modo unitario “olistico” la persona. Quindi tiene conto ad esempio, se per realizzare una protesi molto sofisticata e complessa saranno necessarie sedute difficili da affrontare per quel paziente specifico, per la sua Persona, allora spiega tutto, ma propone una soluzione più semplice. E poi ci sono di mezzo anche i costi e le possibilità. Oppure, ultimo, ma primo fra tutti gli argomenti, le aspettative della persona che il dentista ha davanti. Cioè cosa desidera lui, il Paziente, che è il centro della nostra attenzione. Quindi il dentista non sale in cattedra e pontifica scienza sublime e soluzioni manichee (se non per convincere il paziente delle gravissime conseguenze di aver persa la integrità anatomo-funzionale del suo organismo, perdendo un dente solo) ma si rapporta con chi ha davanti, con i sogni e la vita della persona cui deve cercare di migliorare lo stato di salute..

 

Vediamo quali sono i tipi di protesi di cui parlo. Ne parlerò in modo del tutto poco scientifico, ma molto pratico e divulgativo, essendo questo NON un articolo “dòtto” ma un testo esplicativo per le persone che di questi argomenti non ne sanno.. niente!
 

 

IMPLANTOLOGIA

 

 Si tratta di mettere in posa una radice artificiale dentro l’osso, l’impianto, che dopo terrà avvitato a se’ il dente vero e proprio. Si fa un piccolo intervento chirurgico (ricordatevi che anche una semplice estrazione viene da noi dentisti definita intervento chirurgico, quindi l’intervento di cui parlo non è.. il trapianto del cuore..). Dopo 24 ore di qualche piccolo fastidio (piccolo fastidio, non atroci tormenti!), tutto passa e il paziente non si accorge più di nulla. Dopo il tempo interminabile di sei mesi, viene poi messo in posa il dente esterno, avvitato a questa radice artificiale, e il gioco è fatto..


Vantaggi
: molto sicuro e fisiologico -non si tocca nessun altro dente vicino per agganciarsi – ottima estetica.

  • Svantaggi: piccola percentuale di non attecchimento dell’impianto, se la selezione del paziente non era stata accuratamente rigorosa e si è tentato anche dove le condizioni erano proibitive (es:. paziente anziano con grave diabete insulino-dipendente ed osteoporosi)- costi superiori a quelli di qualunque altra soluzione protesica (ma non di molto) – tempi estremamente lunghi, dove si deve stare con un provvisorio se possibile.

 

Oggi esiste una progessione formidabile di questa tecnica: la possibilità tramite l’autoinoculazione del PRP il fattore di rigenerazione piastrinica, di rigenerare osso per posizionare l’impianto, anche dove osso non c’è più da tanto tempo.. Questo rende possibile realizzare un impianto nella quasi totalità dei casi con successo vicino al cento per cento..

 

PROTESI FISSA

 

 

Questo è il tipo di protesi più valido in assoluto perchè allo stato attuale delle tecniche (ma questo è vero già da tanti anni, almeno un paio di decenni o tre), ha una percentuale di successo prossima al 100%. Nel senso che tutti la portano bene, e si può fare quasi in tutti i casi (tranne che quando i denti si muovono già, perchè, visto che si àncora sui denti del paziente, se questi vengono persi per piorrea, viene perso anche il ponte..). E’ un tipo di protesi che viene definita “fisiologica” perchè riproduce esattamente in modo perfetto forma e funzione dei denti originali e tutto è estremamente naturale. Il tempo di assuefazione da parte del paziente (necessario perchè si abitui) è misurabile in.. poche ore. Nel senso che dopo alcune ore la persona dimentica di avere un dente artificiale in bocca, e lo considera e percepisce come suo proprio..! L’estetica nella maggior parte dei casi è assolutamente perfetta ed indistinguibile dagli altri denti. Oggi ci sono ad esempio ceramiche senza oro dentro che danno un colore e una naturalezza, translucentezza etc, assolutamente perfetti e nessuno si accorgerà mai che è un dente rimesso. Solo un altro dentista lo capirà, e non lo riconoscerà neanche.. l’otorino che vi visita la gola…!!| Le sedute per eseguirla sono relativamente poche e tutte NON TRAUMATICHE. E’ un tipo di protesi di facilissima esecuzione per il dentista esperto e peril paziente. Nessuna sofferenza è prevista, in nessuna fase della realizzazione del ponte, nè in studio, e nemmeno al ritorno a casa. La durata di questo tipo di ponti (a meno di fare l’errore di applicarla su denti che presto se ne andranno perchè mobili e destinati ad essere persi per piorrea – ma questo può anche essere un rischio che il paziente desidera accettare perchè.. gode per un po’, prima di iniziare a penare con impianti o protesi mobili) è estremamente lunga, e si misura in decenni. Nel senso che quando va male dura 10 anni, sennò molto, molto di più.. Un ottimo investimento e un basso costo, se diviso per tutti questi anni. A patto, naturalmente, di farla bene eseguita perfettamente dal punto di vista della occlusione, della precisione del bordo, dei materiali, della scelta dei denti su cui ancorarsi (sani, o ben curati e stabili e forti). Il concetto che limare ed ancorarsi sui denti limitrofi al dente mancante sia un danno per questi denti sani, è giusto. ma se non si vuole mettere un impianto, con tutto quello che comporta, maggiori spese e lunghezza dei tempi, fare il ponte, a costo di limare due denti sani, è IMMENSAMENTE meglio di rimanere con il dente mancante non rimesso e lo spazio vuoto. Questa situazione (un solo dente che manca) porta INEVITABILMENTE, a causa degli spostamenti, degli allentamenti, degli enormi squilibri che si creano nella masticazione, al danno gengivale diffuso e locale, alla PERDITA DI NUMEROSI ALTRI ELEMENTI DENTALI IN POCHI ANNI… Quindi è una vera stupidaggine il concetto che non si deve fare un ponte per non rovinare i denti vicini di appoggio. Intanto perchè se la capsula è perfetta, i denti vicini neon ne hanno un vero danno e non succede niente per decenni. E poi perchè, come dicevo, stare anche con un solo dente in meno, accelera vertiginosamente la distruzione della bocca..!! Meglio sarebbe un impianto, che costa di più, è tecnica lunghissima, e non ha il 99-100% di successo come col ponte. Ma meglio di tutto, ovviamente, sarebbe stato NON perdere quel dente estratto mancante, facendo visite periodiche preventive.. ma questo è un altro discorso.
 

 

LE CORONE (CAPSULE)

 

Hanno lo stesso metodo di fabbricazione dei ponti, ma sono singole, su un solo dente singolo. Se abbiamo un dente compromesso dal punto di vista delle carie o con altri danni, bisogna foderarlo con una capsula estetico-protettiva perchè altrimenti non regge e nel tempo si distrugge sgretolandosi progressivamente o fratturandosi improvvisamente. Cioè, un dente che è stato ricostruito, apparentemente con ottimi risultati anche estetici, e sembra come nuovo, ma è fortemente indebolito dalla carie e-o dalla devitalizzazione, se non viene capsulato in modo preventivo, cioè quando sta ancora bene e non gli è successo ancora niente, rischia di sgretolarsi e diventare cioè non più recuperabile.. Mi spiego meglio. La carie può distruggere ampiamente la sostanza della corona dentale. Questo poi viene otturato, ricostruito. Ma anche se sembra perfetto dal punto di vista estetico e funzionale (l’apparenza inganna), in realtà questa è solo una effimera apparenza, e in questi casi, il dente è a forte rischio di ulteriori danni, come sgretolamento, fratture etc. Questi ipotetici ulteriori danni, che non si sa quando come e se avverranno, richiedono una misura preventiva. La capsula o corona. E’ una fodera che proteggerà il dente per un ordine di tempo misurabile in decenni. Quindi se noi mettiamo la capsula per tempo in uno di questi denti devitalizzati, così compromessi, lo salviamo per tutta la vita (infatti dopo 10 o 20 anni si rifarà nuova la capsula, ma il dente sarà rimasto lì sotto foderato e salvo). Ed avremo valorizzato le costose sedute necessarie alla devitalizzazione ed alla ricostruzione di quel dente. Altrimenti un dente devitalizzato senza capsula va fatalmente incontro a distruzione completa ed estrazione. Le corone possono essere in ororesina, oroceramica o ceramica senza metallo. La scelta dipende da fattori estetici e meccanici. Ma bisogna cercare precisione e anatomia perfetta, quindi dobbiamo usare materiali preziosi. Infatti una capsula è come una scarpa. Esiste quella del grande stilista e quella dei grandi magazzini dei cinesi.. Se vogliamo avere una funzione perfetta, estetica, igiene, biocompatibilità, un margine che chiusa ermeticamente attorno al dente e quindi lo protegga davvero senza danneggiare la gengiva infiammandola, una forma occlusale adatta e perfetta per combaciare col dente superiore o antagonista, allora dobbiamo essere come un grande sarto, tipo Armani: usare stoffe pregiatissime e materiali nobili e confezionare il lavoro con procedura e manifattura mirabile. Con tante prove, e un numero di sedute adatto. Una capsula ed un ponte può essere fatto e finito in due sedute o in molte sedute. La differenza non sta nel fatto che nel secondo caso si tratta di un dentista sadico che si diverte a far tornare il paziente tante volte. Si tratta di un abile sarto che fa tutte le prove necessarie per forgiare i materiali preziosi che usa, per fare un lavoro perfetto per quella bocca e per quel paziente. Anzi, le sedute, come nel caso del ponte, sono facilissime per il paziente, non faticose, non dolorose nè in studio nè poi, dopo, a casa. Rimettere i denti con un ponte o foderare un dente compromesso con una capsula, sono procedure assolutamente non dolorose e facili.
 

 

PROTESI MOBILE – Qui abbiamo tre varianti.

LO SCHELETRATO. Viene applicato in persone che hanno dei denti rimanenti buoni e forti e che quindi hanno perso i denti estratti a causa di carie gravemente trascurate e non per piorrea. In questo caso si tratta di protesi con anima metallica leggera, e ganci o attacchi (un sistema alternativo al gancio che si usa perchè è invisibile esteticamente). Ma in queste situazioni (la variabilità dei casi è infinita) è necessario proteggere con capsule i denti in cui lo scheletrato si aggancia perchè sennò il gancetto sul dente nudo provocherebbe a lungo andare una usura dello smalto e carie destruente. Questo tipo di protesi generalmente ha come alternativa principale di prima scelta l’implantologia o la fissa, e viene effettuata in chi non può effettuare queste scelte primarie per motivi fisici, economici, di ansia, di tempo, etc etc.

 

  • IL PARZIALINO IN RESINA. Questa è una protesi estremamente economica, anche se fatta con eccellenti materiali e grande cura. E’ ideale quando ci sono situazioni di piorrea che portano man mano alla perdita di tutti gli elementi, in attesa o come provvisorio di altre soluzioni più idonee, anche perchè man mano che casca un dente, si può aggiungere alla protesi in pochi minuti da parte del dentista e con minima spesa.

 

  • LA PROTESI TOTALE Questo tipo di protesi (quella che nell’immaginario collettivo viene chiamata la “dentiera”) è la protesi per chi non ha più denti. Presenta una base in resina sulla quale vengono montati tutti i denti. Questo tipo di apparecchio deve essere realizzato con grande precisione perchè in pratica ricostruisce tutta la dentatura. Quindi deve avere una forma perfetta, che sia in sintonia con la forma originaria delle arcate, e deve essere molto preciso sulla base, per aderire alle gengive dove prima stavano i denti, perchè è questa precisione che dona a questa protesi, la stabilità.. Altrimenti si muove. E questa precisione deve essere “rinnovata” periodicamente, ogni tot anni o tot tempo: Infatti le gengive si modificano, cambiano, e la precisione della protesi, man mano si perde, e va ripristinata con la ribasatura (semplice e non costoso intervento di manutenzione, che viene eseguito in poche ore in cui l’apparecchio va mandato in laboratorio, ed il paziente sta senza solo per pochissime ore). Se non si effettuano le ribasature periodiche, non solo la protesi è imprecisa, balla, si muove e si tiene male, ed il paziente ci sorride male e ci mangia male, ma anche si crea una situazione di microtraumi cronici sulla gengiva edentula, che tristemente si abbassa e si ritira periodicamente con l’effetto finale, dopo tanti anni, assieme anche alla possibile osteoporosi che le creste edentule si appiattiscono, e le versioni successive della protesi non tengono più, non sono più stabili e ballano e non ci si può più fare niente se non stabilizzarla con impianti.
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