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Abusivo in provincia di Ferrara
18th Apr 2013 | Posted in: Blog 0

RENAZZO (FE). Da una decina di anni riceveva i pazienti nel suo appartamento attrezzato da studio dentistico, un ampio giro di clienti a cui praticava ogni tipo di prestazione odontoiatrica. Peccato che il “dentista”, un uomo di 54 anni, fosse solo un odontotecnico e non possedesse alcun titolo abilitativo per esercitare la professione sanitaria.

A scoprirlo e denunciarlo sono stati i carabinieri della stazione di Renazzo attraverso una paziente attività informativa svolta nell’ambito della frazione centese. Quando nei giorni scorsi i militari della Compagnia di Cento insieme ai colleghi del Nas sono intervenuti nell’ambulatorio abusivo di via Chiesa, hanno dunque agito a colpo sicuro. Nell’appartamento non mancava nulla per esercitare l’attività di dentista: attrezzature varie, dispositivi medici e farmaci, tra cui antibiotici e anestetici utilizzati per la cura delle patologie del cavo orale. In tutto, qualcosa come 350mila euro tra impianti e medicinali. Però mancava la cosa più importante: l’abilitazione professionale. E la struttura, va da sè, risultava inidonea e non autorizzata.
L’indagine, peraltro, non può dirsi ancora conclusa: gli inquirenti infatti stanno passando al setaccio i conti bancari del 54enne, ed è più che probabile che gli accertamenti sfocino anche in contestazioni di tipo fiscale. Quel che è certo, è che in questi anni, probabilmente attraverso un passaparola, il dentista abusivo aveva collezionato una nutrita schiera di pazienti, non si sa fino a che punto consapevoli dell’illegalità in cui operava l’odontotecnico che si era autopromosso dentista. Mettendo a rischio, sottolineano gli inquirenti, la salute dei suoi pazienti: «L’impegno dell’Arma nel settore della sicurezza e del rispetto delle normative nel campo sanitario – si legge in una nota dei carabinieri della Compagnia di Cento – è finalizzato a preservare la salute dei cittadini che, in caso di complicanze nell’esercizio di un’attività medica quale quella odontoiatrica, sarebbe esposta a grave rischio se non affrontata da soggetti competenti e qualificati».
Al termine degli accertamenti, il falso dentista si è ritrovato con una sfilza di contestazioni; deve rispondere del reato di esercizio abusivo di professione, a cui aggiungere le violazioni al testo unico delle leggi sanitarie (strutture condotte in assenza della prescritta autorizzazione dell’autorità sanitaria competente) e alla direttiva Cee sullo smaltimento dei rifiuti speciali.

(Fonte: La Nuova Ferrara)

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